martedì 28 gennaio 2014

[RECENSIONE] Animalismo Diversamente


A volte, navigando su Internet ci si imbatte nei cosiddetti “giveaway”, un metodo pubblicitario che consiste nel dare gratuitamente, per un tempo limitato o in numero limitato, alcuni beni digitali al fine di promuovere la propria opera. Sul gruppo di Facebook A Favore della Sperimentazione Animale era disponibile gratuitamente per 24 ore Animalismo Diversamente, l'ultimo libro di Renato Massa, che fino al 2009 era Ordinario di Biologia Animale e Conservazione della Fauna presso l'Università di Milano.

Devo ammettere che mai avrei pensato che mi sarebbe capitato di riuscire a ottenere qualcosa tramite un giveaway. Solitamente arrivo troppo tardi, quando o tutte le copie sono già state distribuite, o quando ormai la promozione si è chiusa. Non avendo granché da fare (o meglio, non volendo fare ciò che avrei dovuto) ho deciso di scaricarlo. Tanto, ho pensato, la lettura di un libro male non fa. E, ancora una volta, questa verità ha trovato conferma.

Innanzitutto, la copertina di questo ebook è epica: mai, dai tempi di Kickassia, ho trovato tante citazioni nerd in un'opera visuale. Dagli stracchini di Nonno Nanni, al Nyancat, al Grumpy Cat e a tante che sicuramente mi sono sfuggite, mai copertina di un libro è stata così fantastica. Giuro, potrei passare il resto della mia vita a fissare questa copertina senza mai stancarmi.

Tornando all'opera in sé, Animalismo Diversamente è un pamphlet dal taglio al tempo stesso divulgativo e propositivo. Divulgativo perché, come fa notare lo stesso Massa nell'introduzione, “molte persone [sono incapaci] di comprendere le caratteristiche intrinseche [...] del mondo naturale”. Si tratta, quindi, di “educare alla natura” il lettore, spiegandogli, per mezzo di una concisa ma ben costruita esposizione, tutti i passi che dall'australopiteco portano all'Homo sapiens sapiens e di come l'evoluzione umana abbia modificato non solo l'ambiente naturale, ma abbia anche operato, consapevolmente o meno, delle scelte che hanno fatto sì che l'evoluzione di determinate specie rimanesse legata a doppio filo con quella del genere umano. Ma l'educazione alla natura è solo una metà del cielo: il pamphlet si occupa anche di delineare delle prospettive sul come si possa vivere in maniera più sostenibile.

Personalmente, alcune dei ragionamenti di Massa, in primis quello sulla riduzione pianificata della popolazione umana, mi ha lasciato un tantino perplesso. Non tanto perché non condivida l'idea che in un pianeta limitato con risorse limitate una crescita demografica sfrenata porterebbe (e sta portando) a un depauperamento forse irreversibile del pianeta stesso, ma perché l'idea che si possano attuare delle politiche che disincentivino la formazione di famiglie numerose non ha molto senso, in paesi democratici. È pur vero che in Cina la politica del figlio unico ha ottenuto risultati, ma al prezzo che molte famiglie, pur di avere l'erede maschio, decidano di non continuare la gravidanza di bambini di sesso femminile. Si è persino arrivati al punto che la Cina è il paese con il più rapporto uomini/donne più alto al mondo.


A questa riflessione si aggiunge il fatto che questo pamphlet farà arrabbiare molto gli animalisti. Sì, arrabbiare è il termine corretto. Non che di loro non lo siano, sia ben chiaro. Però, considerando l'alto numero di complottisti tra le schiere dei sedicenti “animalisti”, leggere cose come “riduzione della popolazione mondiale” potrebbe far venire loro un colpo. Non ho mai fatto mistero di non essere animalista, anzi, credo fermamente che gli animali hanno sì sentimenti, ma malvagi e a questi preferisco le piante che, diversamente da certi pennuti, non hanno mai cagato in testa a nessuno. 

Eppure, leggere Animalismo Diversamente è stato, per me, un'esperienza intensa e interessantissima, per quanto breve (il pamphlet consta di 82 pagine). Renato Massa argomenta senza mai alzare la voce e senza mai perdere di vista quella lucidità scientifica che, al giorno d'oggi, è indispensabile adottare se non vogliamo che qualunque discussione abbia lo stesso spessore e la stessa rilevanza delle chiacchiere da bar (o, se preferite, dei commenti sui social network, aberranti anche questi).

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